È la vittoria del noi sull’io. Un voto che condanna un certo modo di fare politica

Il neosindaco di Savona subito dopo l’esito delle urne: “Un risultato straordinario. Ma non dimentichiamo il dato dell’affluenza, coinvolgere tutte le persone sarà il nostro assillo”

 “Un risultato straordinario. L’emozione e la gioia sono ancora più grandi, perché questo voto segna una città ottimista che sogna, che vuole rimettersi in gioco, che accoglie una proposta innovativa. La politica deve di nuovo emozionare”.

Sono state queste le prime parole da sindaco di Savona di Marco Russo che ai Serenella è stato festeggiato da centinaia di persone. Il dato delle urne – 62,25% – ha premiato il suo progetto per Savona. 

“E’ stato un lunghissimo percorso, siamo partiti dalle fondamenta e c’è stata una fase in cui lavoravamo sottoterra, sembrava che non accadesse nulla, invece, piano piano, gettavamo le basi per un edificio – ha aggiunto Russo ripercorrendo il percorso lunghissimo che ha portato all’Agenda per Savona – C’era bisogno di ripartire dal basso. Il nostro progetto è partito dalle persone, dalle case, dai negozi. E’ stato un percorso bellissimo, di politica vera”.

“Questa è l’affermazione del noi, lo dico con grande fierezza – ha aggiunto ancora – L’affluenza è stata bassa e questo è un elemento che noi dobbiamo tenere davanti agli occhi, il nostro obiettivo non era solo vincere e basta, ma coinvolgere la città e questo sarà il nostro assillo”.

Ma Russo, pensando alla comunicazione aggressiva che il centrodestra ha fatto nelle ultime settimane, ha aggiunto anche che “è stato anche un voto che ha condannato un modo di fare politica e di fare comunicazione politica che deve essere superato definitivamente. Gli elettori hanno detto un no forte e chiaro e hanno premiato un tono diverso, il tono di chi dà fiducia alla città, di chi vuole costruire con i savonesi“.

La conclusione è stata uno sguardo sul futuro, a partire dai prossimi giorni. “Sento una grande gioia, ma anche un grande segno di responsabilità. Abbiamo la volontà ferma di realizzare il mandato che la città ci ha dato. Sento una grande gioia, ma anche un grande segno di responsabilità. Abbiamo il dovere di fare uscire Savona dalla sua crisi, ma questa responsabilità la sento condivisa con tutti voi. Sappiamo che la città vuole condividere con noi questo cammino, mi assumerò il ruolo di guida, ma so che la città è pronta. Non sono solo, perché non siamo soli”. 

È la vittoria del noi sull’io. Un voto che condanna un certo modo di fare politica

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