Commercio, Capitale della Cultura, Cittadinanza Attiva: per Marco Russo e Giorgio Gori la ripresa parte da qui.

Dialogo tra il candidato sindaco di Savona e il sindaco di Bergamo, caratterizzato da una grande sintonia di vedute. Gori: “Russo ha fatto un ottimo lavoro partendo dalle idee, dal progetto di città che poi ha utilizzato per costruire l’alleanza politica”

Il ruolo vitale del commercio, l’importanza di sapere dove andare a prendere i fondi extra bilancio, la candidatura a Capitale italiana della cultura come straordinario volano per l’economia; la partecipazione attiva dei cittadini. 

Grande sintonia e visioni comuni su come far crescere una città grazie al lavoro di squadra sono emerse ieri sera al Caffè delle Recluse del Priamar nel corso del dialogo tra Marco Russo, candidato sindaco di Savona, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che ha avuto parole di apprezzamento per il lungo cammino compiuto da Russo: “Ha fatto un ottimo lavoro partendo dalle idee, dal progetto di città che ha ricondotto all’Agenda che poi ha utilizzato per costruire l’alleanza politica, di solito si parte dagli schieramenti politici e poi alla fine si arriva alle idee”.

L’importanza dello scambio tra sindaci che nella condivisione delle buone pratiche traggono vantaggi reciproci e più consapevolezza nel saper leggere le tendenze è uno dei messaggi della serata, moderata dal giornalista Nicola Stella, che di seguito viene ripercorsa per punti. 

COMMERCIO 

Strategico per entrambi con il Comune che fornisce ai commercianti gli strumenti per crescere e per difendersi dalla concorrenza di centri commerciali ed e-commerce, a partire dall’istituzione dei Distretti Urbani del Commercio. 

Russo li ha previsti nella sua Agenda mutuando la buona pratica proprio dal Comune di Bergamo. 

“Quello del commercio è tema di grandissima urgenza, perché le serrande abbassate di Savona rendono la città ben poco attrattiva e perché la chiusura dei negozi segna l’abbandono dei territori, il venire meno di un presidio di fondamentale per sicurezza e socialità. La mia Agenda prevede: un calendario delle manifestazioni che rianimi Savona e dia sostegno e vita alla città; l’uso temporaneo dei negozi per combattere lo sfitto; i Distretti Urbani del Commercio come modello di governance. Alla base di tutto è necessario riattivare il dialogo con i commercianti che si è interrotto 5 anni fa”.

Gori, che ha dato grande impulso ai Distretti urbani del commercio nella sua Bergamo, ne ha garantito l’efficacia spiegando che “sono i luoghi del confronto tra commercianti per mettere a punto iniziative comuni e numerosi progetti che punteggiano il calendario dell’anno”. Tante le azioni che un Comune può mettere in atto per aiutare il commercio, “dagli interventi dei lavori pubblici che trasformano aree di degrado in luoghi di shopping – ha elencato – agli interventi sulla mobilità (pedonalizzazione, studio delle fermate dei mezzi pubblici), dallo sviluppo del turismo fino alla formazione dei commercianti per renderli più competitivi e digitali”. Ultima tra le iniziative del Comune di Bergamo, è la piattaforma di e-commerce cittadino alla quale i vari negozi possono aderire, appoggiandosi anche a una rete di Delivery messa a punto con Poste Italiane. 

REPERIMENTO FONDI

Anche in questo caso grande sintonia di vedute. 

Russo: “Sappiamo che ci sono pochi margini nel bilancio ordinario per interventi votati alla crescita. Per questo Savona deve predisporsi a fare incetta di bandi. E non parlo solo del PNRR, ma anche dei finanziamenti dell’Ue, della Regione, dello Stato, delle Fondazioni. Per accedervi dobbiamo cambiare l’impostazione, non più subire i bandi ma andarli a cercare. Ho in mente una task-force interna al Comune con personale specializzato che sappia raccordarsi con tutte le realtà del territorio, dall’Asl al Campus, dal Terzo Settore alle varie realtà produttive”.

Gori conferma che “si può fare. Noi lo abbiamo fatto. L’Ufficio di Progettazione Europea del Comune di Bergamo è nato nel 2014, all’inizio del mio primo mandato. Siamo andati a Modena per studiare e mutuare un modello che ritenevamo avanzato. Oggi quell’ufficio vanta una percentuale di vittoria di 1 bando su 2 e ci consente di ottenere l’equivalente di 2 piani delle opere pubbliche in più. Ad esempio abbiamo vinto un bando da 18 milioni di euro per le periferie e un altro da 15 milioni per progetti di rigenerazione urbana”. 

CAPITALE DELLA CULTURA

Bergamo lo diventerà, insieme con Brescia, nel 2023. Savona con Russo si predispone a mettersi in gara. L’ottica e il senso della candidatura, lo hanno spiegato tutti e due, è quella di creare “un movimento che coinvolga tutta la città, non solo gli operatori culturali, e che faccia fare un passo avanti a tutta la comunità”.

Gori: “La nostra scommessa, dopo il disastro del Covid, era rimettere in moto la città, non solo gli operatori culturali ma anche la scuola, il terzo settore, il commercio, i cittadini. E’ stata una bella scommessa, vinta anche grazie al fatto che abbiamo deciso di farla insieme con Brescia”.

Russo: “Dobbiamo candidarci assolutamente. Tutte le verifiche di fattibilità ci dicono che le condizioni ci sono. Possiamo tornare a essere ambiziosi, dobbiamo uscire dal provincialismo che ci avvolge e ci costringe, per me questa è una proposta simbolo che assicura uno sviluppo completo, una crescita integrata della città che finalmente ricomincia a muoversi attorno a un obiettivo condiviso. Sarà un cammino che farà un gran bene a tutti”. 

PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

Russo: “La mia Agenda nasce già con questo spirito. La partecipazione dei cittadini mi sta molto a cuore e la lego allo sviluppo dei quartieri. Bisogna creare delle reti sociali che rinsaldino la comunità. La mia Amministrazione sarà attenta a questo aspetto, prevederà un consigliere comunale delegato al dialogo con i quartieri e mutuerà buone pratiche come il Regolamento beni comuni che ha sperimentato la città di Chieri”. 

Gori: “Posso dire, sulla base di quanto accade a Bergamo, che le reti sociali sono essenziali per rivitalizzare le periferie, sono l’embrione del welfare di quartiere. Nella mia città il Comune interviene nella veste di facilitatore, ma sono gli abitanti stessi ad aver messo in piedi un sistema nel quale i cittadini sono in grado di provvedere reciprocamente l’uno all’altro”.

Commercio, Capitale della Cultura, Cittadinanza Attiva: per Marco Russo e Giorgio Gori la ripresa parte da qui.

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